16-05 Comunicato Porte Palatine

Sui fatti successi nei pressi delle
Porte palatine a pochi passi dal Duomo di Torino

Comunicato Porte Palatine

Domenica 16 maggio 2010

Dopo la
scarcerazione di Gabriele avvenuta Sabato sera, anche l’arresto di
Andrea si rivela illegittimo persino secondo il giudice che avrebbe
dovuto confermarlo.
Gli sbirri che hanno aggredito i manifestanti a
freddo, che venerdì si erano permessi di mettere uno striscione sulle Porte Palatine con la scritta “ Tutti Liberi”,
sono stati smentiti anche dai loro compari della magistratura che non
si sono sentiti di imbarcarsi in questa ennesima sfacciata
provocazione, improvvisata da una banda di poliziotti in borghese che
volevano mettersi in evidenza. Con loro rimane solo un fedelissimo
servitore. Si chiama Massimo Numa ed è un velinaro della Stampa, pronto
ad ogni menzogna basta che provenga dai corridoi delle questure o
delle caserme dei Carabinieri .
Il buon direttore Mario Calabresi
lo manda avanti ogni qualvolta c’è da scrivere –per infamare- degli
anarchici, antagonisti e Squatter.
Ora passeremo alle denunce
pubbliche dei picchiatori dello Stato.
Andrea e Gabriele sono liberi
senza nessuna restrizione.

Libertà per Davidino, Luca e Luigi.

Torino
Squatters

Related Link: http://www.tuttosquat.net

Ecce velum Incontro in università 13-5

Ecce velum: incontro in
università

Data Luogo Per informazioni
13 Maggio, 2010 – 18:00

Palazzo Nuovo

Via S. Ottavio, 20

segreteria@mauriceglbt.org

011 5211116

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Torino – Caccia alla Sindone 08-05

Torino – Caccia alla Sindone

caccia.jpg

sabato 8 maggio 2010

partecipa alla


grande CACCIA ALLA SINDONE !!!



4 PROVE DI FEDE E 1 MIRACOLO!


Come partecipare:


crea il tuo equipaggio (max 4p),
trova un nome,
procurati una macchina foto e un telefonino,
iscriviti:

giovedì 06 dalle 21 alla piola di Radio Blackout

– mandando una mail ad asilosquat@autistici.org

– presentandoti direttamente sabato all’Asilo

La caccia partirà dall’Asilo alle ore 15.30.


Entro le 19 ogni gruppo dovrà superare 4 prove e inventare 1 miracolo.
Liberati dalla religione e scatena la fantasia più dissacrante…

A seguire raccolta delle testimonianze di fede per il conclave e aperitivo bellavita all’Asilo.

 


Consegna delle onorificenze pontificie e dissacrAzione dei vincitori
al Barocchio Squat dalle ore 00:00

 


Related Link: http://tuttosquat.net/

Giardini irreali benefit Blackout 25-4

foto giardini irreali benefit Blackout 25-4-2010


12 ore di informazione, cibo, alcool, teatro e non solo

striscione

striscione

..e non doveva neppure svolgersi!!!

Per non disturbare nè turbare i pellegrini accorsi ad ingrassare le tasche dei paladini del liberticidio: stato e chiesa.

Alle 13, infatti, la situazione era surreale: nella piazzetta
antistante il FENIX (giardini irreali, corso san maurizio angolo via
rossini), bloccando ogni via d’accesso, non graditi ed auto-invitati
stazionavano 3 camionette di polizia, 2 camionette e 4 pattuglie di
carabinieri, 40 agenti schierati, solito gruppone di digos, oltre
naturalmente ad altri mezzi e uomini sparsi a ‘proteggere’ i pellegrini
in processione verso piazza castello.

In dieci minuti, sotto gli sguardi torvi e rabbiosi di questi loschi figuri, viene montato tutto: distribuzioni, griglia, bar.

Pian piano e rammaricate le forze del disordine si allontanano un po’,
restano comunque una pattuglia lato via rossini e una camionetta su
corso san maurizio a bloccare i passaggi, dando prova di grande
stupidità ed inettitudine, tra ordini, rettifiche e manovre insensate
(la pattuglia su via rossini si è mossa almeno CINQUE volte avanti e
indietro di pochi metri, tornando sempre allo stesso posto, con 8-10
uomini appoggiati sopra – e ben chiusa con l’antifurto). L’intera zona
è stata presidiata da uno spiegamento spropositato di papponi
lautamente pagati da denaro pubblico, sfoggiando bassezze culturali
anche verso i propri simili, sintetizzate dal romanaccio ‘aho bella
vièqquà n’attimo’ rivolto da un poliziotto ad una carabiniera (che di
bella aveva ben poco). Attorno alle 23, provati da 10 ore di cazzeggio
più totale ed ira repressa, i mercenari dalle narici intasate hanno
ridotto l’inquinamento visivo privandoci della loro presenza, soltanto
una pattuglia di digos stoicamente resisteva fino alla conclusione,
avvenuta intorno all’una e mezza.

LE ANARCHICHE E GLI ANARCHICI, invece, in questa giornata
all’insegna dell’antifascismo, anticlericale, libertaria e festosa,
hanno snobbato la scomoda presenza dedicandosi ad occupazioni ben più
importanti: distribuiti migliaia di volantini, presenti le distro di
FENIX, Radio BlackOut, centro documentazione ‘Il Porfido’, federazione
anarchica torinese.

L’intera giornata era inoltre benefit Radio BlackOut, e senza dubbio
l’aspetto economico ha superato le più rosee previsioni, esaurite
diverse centinaia di litri di alcolici e migliaia di panini, tutto
naturalmente a prezzi popolari.

Sono stati letti alcuni comunicati (ne trovate uno sotto) e si è
svolto un breve spettacolo teatrale, azzeccata rivisitazione della
fiaba di cappuccetto rosso, col lupo ratzinger che agisce indisturbato
ed il cacciatore padoin a tutelarlo.

Seguono foto e volantino letto e distribuito a migliaia di passanti/curiosi/automobilisti

Si replica sabato 1 primo maggio dopo la Sacra Processione Anticlericale al corteo dei lavoratori

folla festosa

folla festosa

25 APRILE: DOPO LA LIBERAZIONE, L’INGANNO

Il 25 aprile del 1945 tutta l’Italia si fermò per
celebrare la fine del ventennio fascista e con esso la fine di una
sciagurata stagione politica contrassegnata da una feroce e sanguinosa
dittatura. Ma nelle speranze di coloro che contribuirono attivamente
per contrastare il regime, la fine del ventennio avrebbe dovuto
coincindere con l’inizio di una nuova era, un’epoca all’insegna di
un’inedita pace tra i popoli.

Ad animare la resistenza infatti furono tutti quegli uomini
che preferirono il carcere, il confino di polizia, l’esilio alla
sottomissione; tutti quegli uomini che per oltre vent’anni non dettero
tregua al fascismo e lo combatterono ovunque fosse stato possibile
(pensiamo ai giovani disertori e agli stessi anarchici che la
resistenza la iniziarono già negli anni venti con Lucetti – famoso per
le sue bombe contro il duce – e in particolare con gli Arditi del
Popolo, unica forma di resistenza organizzata contro le squadracce
fasciste).

Questi uomini lo facevano spinti dalle grandi idealità storiche attive nelle loro coscienze.

Oggi, a distanza di 65 anni anni da quella data, la
sensazione che si ricava volgendo lo sguardo alla situazione
complessiva è quella di un tradimento totale rispetto a chi scelse la
lotta armata in vista di un mondo migliore.

Il paese in cui viviamo è la dimostrazione più lampante delle
contraddizioni e dei limiti insiti in qualsiasi forma di democrazia.

Dietro alle false promesse di un bipolarismo di facciata, il sistema
democratico rivela il suo autentico volto: un paese dove le storiche
contrapposizioni ideologiche sono state progressivamente sacrificate
sull’altare di un populismo senza ritorno, una corsa all’ultimo voto
dove il razzismo più bieco e l’intolleranza verso il diverso diventano
la chiave del consenso.

Ora per capire come sia stato possibile creare una simile
situazione e quali fattori abbiano contribuito a determinarla è forse
necessario analizzare alcuni accadimenti che si sono verificati subito
dopo la fine della resistenza. In quei giorni i rappresentanti della
vecchia classe dirigente (responsabili della guerra e della miseria
conseguente) seppur sconfitti riuscirono con grande accortezza
diplomatica a riconquistare lo scettro dell’antico potere (basta
ricordare che nelle questure i dirigenti di polizia rimasero pressochè
gli stessi del ventennio). Ebbero dalla loro gli equilibrismi e i
compromessi del potere ma soprattutto un insperato connubio tra
partiti, sindacati e padroni.


In quei giorni vi furono molti che non insorsero, che non si
ribellarono ma che seppero immediatamente ricollocarsi nei quadri alti
del potere. Costoro per interi decenni hanno lavorato a mistificare i
pensieri e le azioni di quanti invece si sacrificarono allora.

In questa versione edulcorata la guerra partigiana non è più la lotta
di un popolo alla macchia ma il riscatto di una nazione in armi, il
partigiano non sarebbe perciò insorto per una scelta morale ma per amor
di patria o per la gloria e la vittoria di un partito.

Risulta in questo senso altrettanto fuorviante il
parallelismo storico tra il primo e il secondo risorgimento, risultato
di una interpretazione storica che mira a preservare il potere nelle
sue fondamenta.

Nella rievocazione reiterata e densa di retorica che ormai caratterizza
il 25 aprile vi ritroviamo infatti tutta l’ipocrisia e l’ambiguità di
un sistema statale che può mantenersi in piedi soltanto attraverso la
menzogna e l’annientamento sistematico dell’individuo.

Per noi libertari l’importanza del 25 aprile è invece legata
alla consapevolezza che l’avvento di una qualsiasi forma di governo
manterrà sempre in moto la macchina statale dell’inganno storico: gli
eserciti, la guerra, lo sfruttamento e la galera.

Contro la dittatura democratica. Torino Squatter, anarchici e libertari

foto

author by SquatYourWorldpublication date lun 26 apr, 2010 18:16Distribuzioni libertarie

Fenix!

Fenix!

Centro di documentazione Porfido

Centro di documentazione Porfido

Distribuzione della radio

Distribuzione della radio

Radio Blackout

Radio Blackout

federazione anarchica torinese

federazione anarchica torinese

Fotocronaca della giornata

12 ore di musica non convenzionale


12 ore di musica non convenzionale

specchio semantico


specchio semantico

scenografia della fiaba

scenografia della fiaba

festa fino a notte

festa fino a notte

la fiaba dei puffi non era prevista

la fiaba dei puffi non era prevista

Primo Maggio Corteo Papessa a Torino

da indy piemonte: foto Primo Maggio Corteo Papessa a Torino

Un successo senza precedenti, decine e decine di migliaia di persone
hanno applaudito lo sgangheratissimo spezzone anti-clericale

TorinoSquatter

TorinoSquatter

In coda alle varie istituzioni, partitini ed aspiranti tali, l’unico
spezzone che ricordasse il fattaccio del giorno seguente (discesa del
papa in città) è stato acclamato con un’enfasi incredibile, anziani,
signore, famiglie, tutt* plaudenti e divertit*, tra una risata e
l’altra anche tanta comunicazione anticlericale, efficacissimi slogan,
fragorosi applausi.

Finchè giunti in piazza castello LA QUESTURA E LE FORZE DELL’ORDINE,
probabilmente infastiditi da cotanto apprezzamento per la parata
anti-ecclesiastica, ed ancora freschi dello smacco ricevuto il giorno
prima (riconoscimento fallito
da parte dei due tirapiedi leghisti), hanno palesemente provocato le/i
partecipanti frapponendo un cordone ridicolo (15 unità) e bloccando il
passaggio. Precisiamo (com’è evidente dalle foto) che una folla di
migliaia di persone ha potuto osservare l’ennesimo intervento militare,
assolutamente ingiustificato, consci della totale immunità conseguente
dall’indossare una divisa. Pochi minuti di battibecco, un piccolo
tafferuglio, il vicequestore ferito e scatta l’arresto.

Lo spezzone anticlericale decide di continuare comunque il corteo,
come prestabilito, torna su via po, via rossini, sfila accanto al fenix
blindatissimo, la polizia continua a provocare non permettendo il
passaggio in corso san maurizio nè in corso regina, costringendo il
gruppo a proseguire su lungo dora, cercando addirittura la rissa (uno
sbirro è stato trattenuto a forza dai suoi colleghi: bardato come un
gladiatore, ottenebrato dalla cocaina, voleva infierire su un ragazzo
inerme pur di non essere preso in giro). Si giunge infine alla sede di
radio BlackOut, tempo ancora per una disgustosa infamata da parte della digos, e la festa continua fino a notte fonda.

Il
miracolo si è compiuto, dio era tra noi e la papessa ci ha omaggiato
della sua visita il giorno prima del fratello joseph, certamente più
acclamata e benvoluta.Una quindicina di carabinieri, malgestiti da
dozzine di borghesi e digos (è stato più volte diffuso l’annuncio dello
smarrimento del bimbo samuel..), hanno cercato ed ottenuto lo scontro
ed arrestato un ragazzo. Spiccava il volto truce e mussoliniano di Spartaco Mortola, macellaio di Genova 2001 ed oggi vicequestore di torino!

Infine l’annunciata pioggia che ha impedito il consueto svolgimento ai giardini irreali.

miracolo! la papessa è tra noi!

miracolo! la papessa è tra noi!

provocazione piazza castello

provocazione piazza castello

un attimo prima degli scontri

un attimo prima degli scontri

diluvio

diluvio

Comunicato Torino Squatter corteo 1 maggio

04.05.2010

Comunicato Torino Squatter sul CORTEO del 1° maggio 2010

Lo spezzone delle case occupate di Torino che scortava il carro papale
culminante in una grandiosa Vagina dorata che incorniciava una deliziosa
papessa travestita.

Dopo aver raccolto le ovazioni e le adesioni di centinaia di persone che
venivano ad ingrossare le fila dei bianchi difensori della fede,
contraddistinti da croci un poco uncinate è stato bloccato con tutto il
resto del corteo da un siparietto di carabinieri in tenuta antisommossa
che sbarravano l’ingresso a piazza Castello.

Questo mentre i funzionari Digos si affannavano a trovare un trucco per
non far entrare il carro papale in piazza.

Evidentemente avevano ricevuto dei comandamenti direttamente da Dio che
dicevano: “Quelli non devono transitare in piazza Castello”.

Ma la scenetta repressiva, volta a discriminare i cattivi dai buoni non
funziona.

Una parte del corteo
davanti a noi torna indietro, la coda del corteo
preme e rapidamente i birri sono spinti via da un’autentica marea umana.

Si trattava con tutta evidenza di una provocazione sbirresca per creare
disordine.

Ma presto polizia e carabinieri si sono trovati espulsi dal corteo.

Nella tensione creata ad arte dalle “forze dell’ordine” si inserisce
l’arresto di un ragazzo accusato di aver colpito con un’asticella di
bandiera un funzionario della questura.

Se non ci fosse stata la provocazione sbirresca quel ragazzo non sarebbe
mai stato arrestato.

Dunque la responsabilità di quanto accaduto ricade completamente sul
prefetto Padoin mandante della provocazione.

La nostra solidarietà va per intero a Saverio
che è tornato libero dopo
2 giorni passati nel carcere delle Vallette.

Torino Squatters

 

Report – Una papessa sotto la Mole

Torino. Una papessa sotto la Mole
Piazza Anticlericale
Torino, piazza No Ratzinger, 2 maggio.
C’era anche la papessa. Pochi giornali hanno riportato la notizia
scandalosa che il 2 maggio, oltre a Joseph Ratzinger, in arte Benedetto
XVI, c’era anche lei: tacchi a spillo, rossetto blu cobalto, abito bianco
e lungo, parrucca biondo platino. Aveva già fatto la sua comparsa il
giorno precedente al corteo del Primo Maggio, assisa sul camion che apriva
lo spezzone anticlericale, su una vagina gigante. La polizia che non
gradiva ha provato inutilmente a fermarla: un vicequestore ci ha
guadagnato una bandierata in testa e un anarchico tre giorni di carcere.
Il 2 maggio Torino si è svegliata con il fragore degli elicotteri che
sorvolavano la città. Una città sotto assedio. Migliaia di poliziotti e
carabinieri, decine di mezzi, cecchini armati nei punti strategici, strade
bloccate per la performance del pastore tedesco, venuto in città a
discutere con il sindaco il nome del prossimo cardinale subalpino. Una
volta queste cose le facevano sotto banco: oggi ci sono le foto dei
candidati sui maggiori quotidiani.
Ma c’è un’altra Torino. Laica, anticlericale, senza religione.
Sin dalle prime ore del pomeriggio piazza Madama Cristina è gremita al
punto che si fa fatica ad attraversarla.
La Rete No Sindone, che riunisce gruppi ed individui diversi, accomunati
dalla volontà di dar voce alla Torino dei senza religione, aveva lanciato
una sfida difficile ma affascinante: aprire uno spazio libero dai preti
nel giorno della visita del papa.
La grande partecipazione alla giornata No Ratzinger è il segno che,
nonostante la propaganda martellante, univoca, soffocante fatta da tutti i
media, sono tanti quelli della Torino che non si inginocchia, che vuole
vivere la propria vita liberamente, decidendo chi amare, quando e se avere
figli, quando, con serenità, concludere la propria vita.
È stata una grande festa.
Mentre i cattolici celebravano i loro lugubri riti, gli anticlericali
hanno riempito per ore ed ore la piazza di musica, teatro, balli,
allegria.
In corteo per le strade della città.
Intorno alle 16, sfidando la pioggia, dalla piazza è partito un corteo
spontaneo aperto dalla Torino Samba Band, dalla papessa e dai suoi body
guard, che ha attraversato le vie del quartiere S. Salvario.
Il grido di guerra della Samba band si è moltiplicato per tutto il corteo,
raccogliendo le simpatie di tanti. “Fuori i preti dalle mutande!”, “E il
vaticano chi l’ha invitato!”. La polizia, presente in forze con qualche
decina di camionette e uomini in assetto antisommossa, ha seguito gli
anticlericali senza intervenire.
Il sosia di Ratzinger ha raggiunto la papessa ed hanno improvvisato un
walzer per la strada, tra gli applausi della gente che si affacciava.
Il canzoniere anticlericale di Donato Landini è stato accolto con
scroscianti applausi dal migliaio di persone che si erano a quel punto
radunate in piazza, sotto la tettoia del mercato. Tutti gli spettacoli
sono stati seguiti con entusiasmo. Salvatore Corvaio ha presentato un
testo su Giovanna D’Arco oltre ad un’improvvisata performance satirica nei
panni di un prete pedofilo. Il duo satirico “Senso doppio” ha riscosso
ampio successo, così come i giochi di fuoco, nonché il DJ Nico, e le
Elettrosciocchine scatenate sul palco.
In un angolo della piazza era sempre affollato il gazebo dove erano
proiettati i video satirici delle Badhole, e il videogioco a tema
“operazione pretofilia”.
Non sono mancati brevi interventi dal palco e la solidarietà a Saverio
arrestato in piazza il giorno prima.
In conclusione Maurizio, la Papessa e suor Germania, hanno presentato alla
piazza le reliquie, alcune delle quali sono state messe all’asta come
benefit per la Rete No Sindone. In un crescendo di allegria sono apparsi
il prepuzio di Gesù, le spine della corona, il set di tasselli della
croce, la madonna mestruata, il bestemmiatoio.
In piazza sono passate le tante facce del movimento torinese ma non solo.
C’era anche tanta gente comune, curiosa ed attenta, felice di una boccata
di libertà. Una bella giornata.
Video ed immagini sul sito della Rete No Sindone:
http://sindone.noblogs.org/

Su indymedia Piemonte:
http://piemonte.indymedia.org/article/8584

la galleria fotografica su “La Stampa”:
http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=1&pm=7&IDmsezione=14&IDalbum=26191&tipo=FOTOGALLERY#mpos

Il servizio della TV ticinese:
http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=552773&idsezione=9&idsito=1&idtipo=2&dossier=video_new

Video su You Tube:
http://www.youtube.com/watch?v=PMeuOpOGOR4
http://www.youtube.com/watch?v=xpEeSWScRPQ
http://www.youtube.com/watch?v=iu3wINS3TkU
http://www.youtube.com/watch?v=rGhTPDXZNV8
http://www.youtube.com/watch?v=QAGrWN2KNpc
http://www.youtube.com/watch?v=F6PTHolbGVs
http://www.youtube.com/watch?v=CGc88jR1EFk

Report a cura della Federazione Anarchica di Torino
Per contatti:
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fai_to@inrete.it 338 6594361
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Elenco di Reliquie

Elenco indicativo di reliquie presentate dal palco il giorno due maggio:

 

  • Il Prepuzio di Gesù
    (che, come ogni ebreo, fu circonciso) era conservato ed esposto nel
    giorno di Capodanno a Calcata, paesino nel viterbese, fino al 1970,
    quando il parroco ne comunicò il furto;
  • La statua della
    Madonna mestruata di Chiaramonte Gulfi (RG). Il 29 agosto 1953, in
    una casa di Ragusa, la Madonnina di gesso comincia a sanguinare. La
    Chiesa conferma il miracolo e nel 1994 Wojtyla consacra il santuario
    a lei dedicato;

  • Il presunto sperma
    dell’arcangelo Gabriele conservato in un artistico reliquiario in
    argento, opera del secolo
    XVII.
    Secondo la tradizione venne raccolto dalla Beata Elena Enselmini e
    conservato nella Basilica di San Pietro;

  • L’ imene della
    vergine Maria che rimase esposto a Gerusalemme dopo l’annunciazione.
    Sottratto dai Persiani nel VII secolo, venne recuperato
    dall’imperatore bizantino Eraclio. Nel 1187 venne portato dai
    Crociati sul campo di battaglia di Hattin, perché assicurasse
    loro la vittoria contro il Saladino; la battaglia invece fu perduta,
    e dell’ imene si persero le tracce per sempre;

  • Barattolo di pani e
    pesci pronti all’uso. Si possono gustare in qualsiasi momento della
    giornata: ideali per contorni aperitivi e deliziosi snack . Da
    consumarsi entro la morte di Cristo;

  • Set di tasselli per
    crocifissione di Cristo, i tre tasselli (due per le mani e uno per i
    piedi tassellati insieme), trovati ancora attaccati alla croce,
    sarebbero stati portati da Elena al figlio Costantino. Secondo la
    leggenda uno di essi venne montato sul suo elmo da battaglia, gli
    altri due sono tuttora utilizzati per reggere un pezzo di lingua di
    San Biagio a Carosino (TA),altra preziosissima reliquia;

  • La mano stigmatizzata
    di Padre Pio, oggetto di miracolose masturbazioni. Custodito nella
    Basilica di Misterbianco (CT), dove si trova inoltre l’osso penico
    del santo.

  • La corona di spine a
    lungo conservata a Costantinopoli, fu poi ceduta al re Luigi IX di
    Francia (1214-1270) che la collocò nella Sainte Chapelle da
    lui fatta appositamente costruire a Parigi. In origine essa aveva
    decine di spine, ma nel corso dei secoli esse furono donate a
    chiese, santuari e personaggi di riguardo;

  • Stock di 10 mani di
    san Procopio. Trovate dal poeta Cristoforo di Mitilene nel 1500
    d.C. insieme a 15 mandibole di san Teodoro, 8 piedi di san Nestore,
    4 teste di san Giorgio, che sono purtroppo esaurite e quindi fuori
    catalogo;

  • La testimonianza
    delle opere pie di Rita da Cascia che le fecero guadagnare il titolo
    di Santa (si tratta di una vhs porno);

 

Rete No Sindone – Sotto il lenzuolo niente

Rete No Sindone

Sotto il lenzuolo niente
Torino, always on the move, città laboratorio dei
grandi eventi, ripropone n'altra Kermesse Totalizzante.
Ieri gli imponenti festeggiamenti per Punto,
Bravo&Brava e 500 (festa del padrone),
l'ostensione del '98 e del 2000 (festa della chiesa),
le Olimpiadi dello spreco,
dell'inganno e della devastazione (festa del potere).
Oggi la chiesa ci impone una nuova ostensione del
sacro lino che si resenta come festa “comandata”
a tutt@, anche a chi non crede o crede in altri dei e dee.
Si scomoderà a gratificarci con la sua presenza persino
il papa, che sarà a Torino il 2 maggio. Chi non è d'accordo
può anche andare a nascondersi. Almeno così vorrebbero
chiesa, stato e capitale, una democratica imposizione di una
presunta maggioranza.
Sono sempre più quell@ che non hanno nessuna intenzione
di chinare la testa.

Dall’incontro di diverse realtà è nata la Rete No Sindone,
per coordinare iniziative e costruirne di nuove, rendendo
visibile e diffondendo il nostro dissenso sul territorio.
Per l'ostensione della sindone non baderanno alle spese.
Fiumi di denarop pubblico sottratto a tutt@ noi affluiranno
nelle tasche degli organizzatori di questa apoteosi del turismo
di massa mordi e fuggi.
E intanto noi fatichiamo per salari da fame a condizioni di lavoro
durissime... quando ci fanno il favore di offrirci un lavoro.
I preti giocano consapevolmente con la fede dei pellegrini:
non possono dire che è vera, non vogliono dire che è falsa,
ma usano il lenzuolo per mettere su il loro show.
La Chiesa si impone su tutta la città: espropriando gli spazi pubblici
toccati dalle masse di fedeli, militarizzando interi quartieri in funzione
del circo clerical-mediatico.
La stessa chiesa di Roma che sceglie quali guerre e quali dittatori
benedire o condannare, che fa affari con le mafie, che gestisce
una banca he finanzia i commerci d’armi, che approva la pena
di morte, pretende di normare e controllare le nostre coscienze
e i nostri corpi.
Ratzinger impone i suoi dictat sulla vita e sulla morte, non trascurando
nessun momento dell’esistenza.
Si va dalla contraccezione all’eutanasia.
Nel mirino del pastore tedesco la libertà di scegliere come vivere la
propria vita.
Ma le vite concrete di tant@, anche in quest’Italia bigotta, travalicano
le prescrizioni della chiesa, esprimendo un desiderio di libertà
incontenibile.
La chiesa, sin troppo spesso, trova sponda sia a destra sia a sinistra,
sfociando ad esempio nella retorica delle radici cristiane, negando
legittimità ad ogni altra visione del mondo.
Ne derivano i privilegi concessi agli insegnanti di religione cattolica,
le agevolazioni fiscali alle imprese dei preti, l’otto per mille, i
finanziamenti alle scuole e ospedali cattolici. Dulcis in fundo la
“nobile” battaglia dello Stato italiano per l'imposizione del crocifisso
in tutte le aule.
Il tutto condito da patriarcato, omofobia, transfobia e misoginia
sponsorizzate direttamente dall'emissario di dio in terra: Ratzinger.
Noi non ci stiamo.
Vogliamo liberarci dalle imposizioni intollerabili delle religioni
e delle chiese.



No sindone, no papa. In secula seculorum


Rete No Sindone – Sotto il lenzuolo niente
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